Vuoi Separarti, Ma non Sai Come Fare? Chiedi Informazioni Gratuitamente. |
I giovani e il loro matrimonio: un rapporto sempre più in crisi. È quanto trapela da un’indagine Istat secondo la quale i giovani di oggi presentano importanti difficoltà a sposarsi prima dei trentacinque anni.
Colpa della crisi? Soprattutto, ma non solo. Sé è vero, infatti, che da un lato il periodo di magra rappresenta per i giovani sicuramente un forte ostacolo di natura economica (è stato calcolato come un matrimonio costi più o meno ventimila euro), in realtà dall’altro è abbastanza evidente come il problema di fondo sia soprattutto di carattere socio-culturale.
Siamo sicuri infatti che il matrimonio sia visto oggi come un traguardo imprescindibile e non al contrario come un sacrifico da dover evitare? Siamo sicuri che i vincoli legati al matrimonio (niente più feste, niente più aperitivi, niente più avventure) siano minori dei vantaggi che ne derivano? La verità è che oggi sposarsi rappresenta un sacrificio e, complici le difficoltà nel realizzarsi nel mondo del lavoro, i giovani preferiscono ritardare la data delle loro nozze a data da destinarsi.
Le priorità?
Trovare la persona giusta, finire gli studi, godersi la propria vita, realizzarsi al meglio e poi andare a convivere. È diventato questo, rispetto agli anni precedenti, l’iter cronologico da voler seguire. E come dargli torto… In un contesto sempre più globalizzato e sempre meno religioso i giovani preferiscono infatti altro.
Diciamo che ad oggi viene preferita la sostanza alla forma.
La vera riflessione dunque è questa: siamo sicuri che se non ci si sposa presto è sempre colpa della società che non ci permette di farlo? A mio parere le difficoltà sono evidenti, ma questo non basta. Non neghiamo l’evidenza. È molto più facile continuare a dipendere dai propri genitori che provare a diventare indipendenti. I tempi sono cambiati e non sottolinearlo sarebbe ipocrita.
Ma lanciamo una provocazione. Qualora lo si desideri ardentemente, non è più facile costruire la propria vita in due che da soli? Fare la spesa, pagare l’affitto, pagare le bollette, programmare la giornata.
Farlo in due non è più facile? L'unione - che ammetto non dev'essere necessariamente un matrimonio- regala sicuramente più entusiasmo.
È vero, soprattutto quando si è giovani, che divorzi, rotture e tradimenti sono sempre all’ordine del giorno. Ma se veramente si è sicuri del proprio rapporto perché non rischiare? Una mano in questo senso fu data dall’allora ministro della gioventù Giorgia Meloni.
Da settembre 2011, in stretta collaborazione con l’Abi (associazione bancaria italiana) è disponibile infatti un mutuo agevolato per le giovani coppie coniugate, anche senza figli, che sono alle prese con l'acquisto di una prima casa.
Una disponibilità questa che viene data anche a genitori single con minori a carico che hanno un reddito Isee non superiore ai 35 mila euro. Unico pre-requisito avere un’età minore ai 35 anni.
Per quanto riguarda le caratteristiche dell’immobile, esso deve rappresentare ovviamente una prima casa e ovviamente la coppia non deve risultare proprietaria di alcun altro immobile.
Come se non bastasse, inoltre, la metratura non potrà superare i 90 metri quadrati e l’importo erogabile non dovrà essere maggiore dei 200 mila euro.
Dopo circa un anno quali sono i riscontri di questa iniziativa?
A rispondere è stato qualche mese fa il ministro senza portafoglio del governo Monti per la cooperazione internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi. Su 213 domande, solo 111 sono state ammesse alla garanzia del fondo e, di queste, solo 45 sono state effettivamente finanziate.
Un flop? Visti i risultati…